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  • Immagine del redattoreCristina Ferina

Accettare l'invito


Ogni opportunità di fare qualcosa di nuovo è una simbolica chiamata, un tuffo nel mondo non ordinario, una scelta coraggiosa, una sfida per le tue risorse, una ricerca delle parti acerbe che bramano nuove iniziazioni. La chiamata è la voce dell’ignoto che abita in te e cerca una via d’uscita per manifestarsi al mondo. Rispondere, accettando di partire, non è mai cosa semplice, però, è sempre necessario. In alcuni momenti, ci troviamo davanti alla possibilità di stravolgere, in chiave costruttiva, le nostre vite. Accettando di percorrere quel sentiero che, quasi per magia, si è materializzato davanti a noi, ci muoviamo nella direzione di un rinnovamento. Si tratta della chiamata all’avventura, definizione data da Joseph Campbell quando ha elaborato la morfologia del viaggio dell’eroe.

Può essere una nuova offerta di lavoro, un invito originale, una proposta per un viaggio. Qualsiasi cosa sia, all’inizio. ci mette un po’ crisi, perché un potenziale distacco dalla dimensione conosciuta è sempre un salto nel buio, anche se costellato di risorse che fioriscono lungo il cammino. Ma noi ancora non lo sappiamo. Imparare ad accettare l’invito: si può fare.

Prima di tutto, rivolgendo il proprio sguardo verso l’interno, alla sensazione viva che si anima nel momento della chiamata.

Ti da forza? Ok, allora non esitare troppo, altrimenti potrebbe “scadere il tempo”, con il rischio di perdere il treno.

Senti, invece, che ti indebolisce? Va bene, forse non è ancora il momento di assecondare l’invito, magari ti serve ancora un po’ di tempo perché la richiesta si perfezioni, presentandosi nuovamente, magari in altra veste, quando i tempi saranno maturi.


Nel frattempo, ti prepari, orientandoti al tuo senso di integrità, di totalità e di interezza, che puoi rafforzare e nutrire attraverso l’attenzione alle piccole cose, mentre ti proietti là, in quella scena, agita ancora su un piano immaginativo, assestandoti per l’atterraggio, per il nuovo.


Nell'imprevedibilità della chiamata, si cela sempre un messaggio di rinnovamento. In genere, le chiamate, conducono all’elaborazione di ciò che è rimasto sospeso, ma già orientato alla costruzione minuziosa, anche se non ne abbiamo coscienza, di chi stiamo per diventare.

Le chiamate giungono come opportunità di risveglio, come uno spartiacque tra tutto quello che c'è stato fino ad ora e quello che sarà... foriere di bellezza o, al contrario, di mostruosità, hanno sempre la stessa funzione: accompagnarci a modo loro, e secondo il momento, nel giardino del cambiamento.


Fluire, sostenuti dalla nostra unicità, compatibilmente con le nostre risorse, è il modo migliore per acquisirne altre, potenziando la nostra struttura, in linea con quelle che saranno le richieste e gli inviti che giungeranno per aprirci all'opportunità di trasformare, attraverso l'esperienza, una parte di noi.

Buona settimana


Cristina

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