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  • Immagine del redattoreCristina Ferina

Equi(libri)smi


Benvenuto 2019!


Il primo post dell'anno è dedicato, non ai buoni propositi, non alle diete post festività e non agli inizi, intesi in senso tradizionale.

Questo post è per tutti quei momenti in cui, per motivi che non dipendono di certo da un nuovo anno ai blocchi di partenza, è importante agire con equilibrio, e cioè... sempre.

Equilibrio, dal latino aequilibrium, vuol dire equo, bilanciato, uno stato a cui si cerca di tendere quotidianamente, ideale per prendere decisioni realistiche, coerenti, ponderate. Uno spazio di sicurezza, possibilmente da potenziare, con piccole scelte da fare momento per momento.

Non è il caso, come mi dico spesso, di mettere come priorità la scelta della vita, quella determinante, definitiva. Anche se spesso sono proprio io ad avere la tentazione di farlo, perchè sono cresciuta, come tanti, anzi tante, in questo caso, con la vocina nell'orecchio che mi ricorda di fare la brava bambina sempre, guardando lontano, per fare contenti mamma e papà, mi fermo dichiarando il mio No.

Primo, perchè alla fine di questo mese compio 43 anni e, secondo, perchè i miei genitori non ci sono più.


Quindi, per scelte day by day, capaci di farci raggiungere, e mantenere, l'equilibrio tanto bramato, intendo quelle piccole: da che cosa mangio per colazione a che pigiama indosso per andare a dormire. Con una particolarità: devono essere sentite.

In che senso? Che quando scelgo di fare quella cosa, il mio corpo è pieno e frizza di entusiasmo, è coinvolto al massimo, gioisce e mi infonde l'energia per lo step successivo, magari una scelta di più ampia portata, lavorativa o personale.


Nel titolo, ho giocato un po' con la parola magica tra parentesi -libri - , oggetti cari, da sempre. Il libro, per me, e spero diventi uno spunto anche per te che stai leggendo, è l'espressione manifesta del mio senso dell'equilibrio.


Portiamo l'attenzione sulla forma e sulla proporzione delle dimensioni. E' perfetto. Quante volte ho usato uno, o più libri come piano d'appoggio, come piedistallo, come tendina per smorzare la luce troppo forte dell'abat-jour, per creare un sostegno (per altri libri), per colorare angoli vuoti, e via dicendo...


Adesso, spostiamoci per un attimo sui contenuti. Perfetti, proprio come la forma. Un libro, che mi piaccia o meno, diventa una specie di metronomo, in grado di scandire il tempo e la qualità delle mie scelte, sostenendomi con discrezione.

Se mi piace, è carburante super per muovermi. Al contrario, è un modo per prendermi un momento e riflettere sull'azione successiva (oltre che sulla scelta di un altro titolo).


Infine, dedichiamo ancora un attimo di tempo alla parola libro, liber, che vuole anche dire libero. Così, l'equilibrio, sembrerebbe essere la sintesi di una libertà di scelta consapevole radicata nella conoscenza.


A questo punto, il mio invito per i prossimi mesi, per nutrire il tuo equilibrio, è solo uno ed è molto semplice: maneggiare libri.


Buoni giorni,


Cristina



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