Ci sono momenti in cui si ha la certezza di essere al posto giusto. Un concetto, quello del posto giusto, fatto di un bombardamento di input, che, tutti insieme contemporaneamente, ti dicono: sì, qui va bene.
E' un insieme di suggestioni e movimenti molto sottili che nascono nel corpo.
E' il sentire conscio che l'esperienza che stiamo vivendo è funzionale per la nostra storia individuale, per il nostro processo evolutivo, e nutre il nostro bagaglio di esperienze.
Come si manifesta questo sentire, per essere certi che si tratti proprio di quel sentire, e non di un'illusione proveniente dal nostro cognitivo, sempre alla ricerca snervante di qualcosa che soddisfi la sua curiosità?
Intanto, è importante orientarsi al corpo, "sapendo di averlo" (e di esserlo) .
Può non essere un'impresa semplice, se si è abituati a sostare tanto nella mente, ma lo diventa se ci si esercita alla consapevolezza che 1) anche la mente, funzione del cervello, fa parte del corpo, e quindi 2) basta spostare l'attenzione, ampliandola, a tutto quello che le sta intorno, ovvero... il resto del corpo. Una specie di piccolo trucco per aggirarla.
Fatto questo, il suggerimento è quello di rimanere con il corpo nella sua totalità, cercando di cogliere tutte le sensazioni. Cosa sono le sensazioni? Sono il sentire incarnato. Una sensazione di bruciore al ginocchio, una densità a livello della pancia, un'altra sensazione pungente alla gola, e così via.
A che cosa servono queste sensazioni? Fungono da alert, da lucina rossa per dirci che sarebbe opportuno prestare attenzione a ciò che accade, in quel preciso momento, in quel dato luogo, fisico o immaginario (come un pensiero), perchè può essere significativo per noi, un'opportunità per apprendere qualcosa di nuovo, per affrontare, elaborare, e scomporre, una nostra parte che bussa alla botola per emergere.
Sotto ogni sensazione, si celano una piccola o grande storia, emozioni, e collegamenti con altre esperienze vissute, che compongono il puzzle di quello che siamo ora.
In questo modo, e con questa attenzione dinamica, ogni sensazione che emerge, e che noi ci esercitiamo ad ascoltare, diventa un'opportunità per scoprirci. E più ci scopriamo, più ci conosciamo, e più ci conosciamo, più incontriamo i nostri confini e impariamo a negoziarli con il resto del mondo. Negoziare i confini, perchè li si conoscono, è sapere dove si è. Sapere dove si è coincide con il sentirsi al posto giusto, che è sempre qui. E qui è il punto di partenza per andare ovunque.
Sapere come andare ovunque, anche restando qui, nell'ottica che ho descritto nel post significa recuperare la vitalità, scoprire nuove risorse creative, stimolare la capacità di autoregolazione. E diventare chi sei.
Se vuoi sapere come fare, scrivimi, o chiamami. :)
A presto,
Cristina