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Immagine del redattoreCristina Ferina

Il Fare Anima nella Biodinamica Craniosacrale



Sabato e domenica è iniziata la mia formazione in Biodinamica Craniosacrale (ad orientamento Immaginale).

Ho lavorato molto bene, con un gruppo di donne che si sono messe in gioco, con la voglia di entrare, insieme a me, in una dimensione densa di simboli, archetipi e Senso. Un percorso professionalizzante, un viaggio nella consapevolezza profonda radicata nel corpo, un metodo di lavoro integrato con i miei studi umanistici, quelli sull'Immaginale, su Jung e su James Hillman in particolare.



L’Immaginale in senso stretto è anche il Fare Anima che, da individuale, diventa collettivo, ovvero Anima Mundi, e porta ognuno di noi ad incontrarsi in uno spazio, simbolico, che chiamiamo “radura”.


La radura regala il significato esatto di quello che si intende per Immaginale, come quando in un bosco, durante una passeggiata, ci si ritrova in quelle aree circoscritte, perfette per adagiarsi e riposare, godendo del panorama intorno.


La radura (circoscritta) riporta al concetto di “recinto sacro”, di témenos, all’interno del quale si svolge il “rito”, in quanto incarnazione, messa in scena, della Sacralità, di un gesto che, allo stesso tempo, nello scongiurare l’ineluttabilità della morte, riporta in vita atti ancestrali, e con essi la continuità degli eventi.

E’ un eterno presente, dove la linearità conosciuta (passato-presente-futuro) viene accantonata a favore della circolarità temporale. Tutto si svolge adesso, perfettamente così come è.


In Biodinamica Craniosacrale avviene la stessa cosa; la dimensione è quella profonda, comune a tutti. L’azione si svolge nel sistema del cliente, che incontra quello dell’operatore, e insieme creano un campo condiviso, nel quale si mescolano le Storie di entrambi. Il témenos, lo spazio del rito, è l’ambiente in cui si svolge la sessione; in realtà, il témenos, è qualsiasi spazio condiviso con altri. Nella sessione di lavoro biodinamico, però, il témenos ha una qualità di coscienza differente rispetto a quella di un qualsiasi altro spazio, anche perchè uno dei presupposti del buon operatore è quello di essere in grado di creare un ambiente nel quale “far accadere” il trattamento.


In dieci anni di pratica, dopo aver superato gli scogli iniziali del dubbio sul cammino intrapreso, ho cercato dei "parametri" per definire la Biodinamica senza “chiuderla in una classificazione”, perchè è un sistema aperto, che accade e si dispiega, in una radura appena abbozzata.

Con l’Immaginale sono riuscita a farlo, senza limitare, anzi, rafforzando ancora di più la nobiltà del lavoro.


L'Immaginale si colloca tra la dimensione visibile ed invisibile, è foriero di una simbologia "primitiva e spontanea" che compensa l’attività mentale e cognitiva, caratterizzata, invece, da un linguaggio logico e razionale.


L’Immaginale è una qualità da risvegliare, un ascolto, che avviene con il corpo, che conduce nei regni delle infinite possibilità. Niente è giusto, niente è sbagliato. Tutto è. Senza giudizio, senza aspettative.

E’ il regno nel quale sono le immagini (in senso ampio, anche una poesia è immagine) a parlare, e non siamo noi ad interpretare.


Nella Biodinamica Craniosacrale, i movimenti sottili e tutto ciò che si percepisce nel campo hanno delle qualità morfologiche che creano delle immagini… e sono proprio queste immagini che parlano, dando informazioni utili al lavoro.


Attenzione però! Non dobbiamo interpretare, dobbiamo stare con le immagini e lasciare che siano loro ad attivare il processo di cambiamento, come un'alchimia.

Le immagini sanno. Prima che nascessero le lingue, si pensava e si comunicava per immagini. L’immaginazione è la prima forma di comunicazione, e il nostro cervello da sempre capisce questo alfabeto, perchè è ancestrale ed archetipico.


Fa parte del nostro bagaglio “di fondo”, essenziale. Se, paradossalmente, perdessimo tutto, ci resterebbe l’immaginazione a guidarci, senza farci sbagliare strada.


Con l’Immaginale siamo in contatto con la nostra parte più autentica, che è in grado di guidarci come un faro nella notte.

Ritorniamo ad uno stato primitivo, senza schemi, senza pregiudizi, senza sovrastrutture. Ci ripuliamo da tutto ciò che è superfluo, che porta solo confusione, che molto spesso ci fa deviare dal nostro percorso.

E’ l’ascolto diretto dell’Anima, che non sbaglia, perchè è in contatto con l’Anima Mundi, come dicevo prima, quindi è il linguaggio chiaro delle forze naturali.

E chi meglio di loro sa cosa è giusto? La Natura non fa errori.


Se pensi che questa dimensione faccia per te e vuoi unirti a noi in questo viaggio, ti aspettiamo! La formazione è circolare, (come il tempo di cui ho scritto sopra); puoi iscriverti quando vuoi! I miei contatti sono qui.


A presto,


Cristina








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