Si è fragili se qualcosa, o qualcuno, ci ha resi tali, dopo una, o più, esperienze segnanti.
Si è fragili per costituzione.
Si è fragili, ogni tanto, a seconda del momento, o durante un cambiamento.
Fatto sta che la fragilità è quell'istmo emotivo da attraversare per giungere dall'altra parte, raccogliendone i frutti, strada facendo.
Inoltre, la fragilità possiede una natura femminile, come tale ricettiva, emotiva, dinamica, evolutiva e principiante, nel senso che principia, ogni volta, un nuovo e rinnovato ingresso nel mondo.
La fragilità, quindi, e contrariamente a quello che ci è stato insegnato, è qualcosa da impugnare, e tenere stretto stretto, per poi lasciarlo di nuovo, pronti a riprenderlo: uno scettro, un fendente, un bastone, una bacchetta magica, un ombrello.
Uno scettro, perchè la tua fragilità ti ha permesso di avanzare, conquistando, simbolicamente, il tuo territorio. La fragilità, qui, si fa sensibilità, compassione e visione, mettendoti in contatto nobile e armonico con il mondo.
Un fendente, nel caso in cui la tua fragilità ti abbia donato l'abilità di pungere, al momento giusto, di-fendendoti, mettendo te stess* prima di tutto il resto. Così, la fragilità, diventa un'arma preziosa e si fa strategia.
Un bastone, quando la tua fragilità diventa viaggio. Mi viene in mente l'archetipo del viandante, spesso diretto verso l'ignoto (però noto alla sua parte più profonda). In questo caso, la fragilità, è movimento interiore, alla ricerca di una parte ancora inesplorata.
Una bacchetta magica, perchè la tua fragilità è un super potere grazie al quale cogli, e accogli, sfumature prima impercettibili. Sono proprio le piccole differenze di gradiente a generare il cambiamento, ad aprire porte, ad abbattere muri (del pregiudizio, dell'arroganza, dell'integralismo... ad esempio).
Un ombrello, per il sotto fatto di trovarti sotto la tua fragilità, sei al riparo dalle intemperie, in raccoglimento, per germogliare, di nuovo, all'esperienza successiva (senza dimenticare che l'ombrello, all'occorrenza, può diventare sia un bastone sia fendente).
Comunque sia, la fragilità, è sempre un'alleata generosa e gentile, forte e determinata, imprevedibile e variegata, magica e protettiva, sensibile e intuitiva, discreta e silenziosa... e così, all'infinito (o quasi).
Buona fragilità,
Cristina